LA CROCE IN TRINCEA

di Stefano Aluisini  - Ruggero Dal Molin - Marco Cristini

La Grande Guerra vista con gli occhi di quanti affrontarono i reticolati armati soltanto di una croce cucita all’altezza del cuore. Il volto sconosciuto della violenza che si rivela dentro alle trincee ne lacera il corpo, la coscienza e la mente. Giovani religiosi, soldati tra i soldati, diventano così ben presto eroi tra gli eroi; episodi sconosciuti di pietà e coraggio sovrumani sorgono dalle loro memorie rendendoci con terribile chiarezza tutta la drammaticità della guerra e arrivando a toccare, sia da parte italiana che austroungarica, il buio profondo del medesimo abisso.

(con 210 fotografie inedite) - Editore Itinera Progetti - Bassano del Grappa

Isbn 9788888542751

 

 

Quella del cappellano militare fu senz’altro una figura fondamentale nel corso della Grande Guerra. La sua funzione infatti, durante i lunghi periodi passati al fronte, andò ben oltre quella liturgica divenendo per i soldati, a seconda dei casi, padre, medico, commilitone e confessore. Figure a tutto tondo quindi quelle dei cappellani militari, capaci di guidare i propri compagni nei sanguinosi attacchi alla baionetta come di parole prive di qualsiasi retorica nazionalista, cariche di una sincera compassione anche per il nemico in quanto anch’egli uomo prima che soldato. Dalle loro memorie e diari, raccolte nel presente volume, traspare con disarmante semplicità tutto l’orrore della guerra ma anche tutta l’umanità che ostinatamente continuava a popolare le trincee in quei difficili anni. Attraverso la loro narrazione degli eventi possiamo gettare nuova luce su alcuni episodi decisivi nello svolgimento del conflitto, un naturale e necessario completamento a quanto la memoria bellica ci ha finora trasmesso. 

Di seguito la recensione del Cap. Alpini (ris.) Alberto Pieropan sul periodico della Sezione Associazione Nazionale Alpini di Vicenza - "Alpin fa grado" (numero di dicembre 2017):

recensione La Croce in trincea di Pieropan.jpg

Segue la recensione di Antonio Mazzei su "Verona Fedele" del 23/4/2017:

"Uno dei meriti della piccola e media editoria del nostro Paese è quello del recupero di vicende che, altrimenti, sarebbero dimenticate. La bassanese Itinera Progetti è una casa editrice specializzata in storie e memorie della Prima Guerra mondiale che recentemente ha dato alle stampe "La croce in trincea", un volume di 144 pagine e 210 foto curato da Stefano Aluisini, Marco Cristini e Ruggero Dal Molin. I tre autori hanno tratteggiato la figura dei cappellani militari arruolati il 12 aprile 1915 con una circolare del generale Luigi Cadorna. Gli atti di eroismo di cui furono protagonisti sono espressi non solo negli encomi ricevuti (tre medaglie d’oro, 137 d’argento e 295 di bronzo), ma pure nei 93 cappellani deceduti e in quelli fatti prigionieri: 110, fra cui padre Giulio Bevilacqua, nato ad Isola della Scala il 14 settembre 1881 ed arruolato nel 1915 come ufficiale degli Alpini. Decorato con due medaglie al valor militare, venne fatto prigioniero nel 1917 e liberato il 6 novembre 1918. Padre Bevilacqua, dunque, ma pure mons. Angelo Bartolomasi, primo vescovo castrense, il cappellano don Angelo Giuseppe Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII, i feldkurat padre Giovanni Gogala e Bruno Spitzl, questi ultimi due “eroi che amano i nemici”, come si intitola un capitolo del volume. Bruno Spitzl, ad esempio, fece sì che gli uomini del 59° “Erzherzog Rainer” si impegnassero strenuamente per salvare i militari italiani sepolti il 23 settembre 1916 sotto la mina del monte Cimone. Il feldkurat Giovanni Gogala, invece, raccolse morente l’alpino Giuseppe Neri durante l’attacco al monte Chiesa e provvide a seppellirlo insieme ai caduti austroungarici, dandone poi notizia al nostro ministero della Guerra. Nel libro un cenno viene fatto anche alle vicende delle infermiere come Dorothy Snell, inviata dalla Gran Bretagna a Roma per dar vita alla scuola convitto per infermiere “Regina Elena”. Il 25 maggio 1915 il ministero della Guerra affidò alla scuola la gestione dei 250 posti dell’ospedale militare di Verona e lei partì subito con alcune infermiere per un sopralluogo. In seguito Dorothy Snell, che nel 1917 si era convertita al cattolicesimo, stracciò i telegrammi che le imponevano il rientro a Roma dopo la disfatta di Caporetto, preferendo portare rifornimento ed assistenza ai soldati feriti. La croce in trincea è un libro toccante, dove gli episodi e i ricordi si fondono con le foto a tal punto da rendere concreti i sentimenti e le emozioni di chi, a quel conflitto, ha partecipato senz’armi. 

Di seguito la recensioni su "Fiamme Gialle" e "Il Finanziere" di gennaio 2017 e sulla Rivista UNUCI del giugno 2017.

La recensione pubblicata sul foglio di collegamento dell'Ordinariato Militare per l'Italia (1/2017)

La prima presentazione del libro di Stefano Aluisini, Ruggero Dal Molin e Marco Cristini dal titolo “La Croce in trincea” (Editore Itinera Progetti) si è tenuta presso la Biblioteca Civica di Bassano del Grappa. Davanti a un pubblico numeroso e molto interessato Ruggero Dal Molin ha ripercorso le ultime tappe della crescita dell’Archivio Storico ricordando le recenti e importantissime mostre fotografiche realizzate (ad esempio con il Museo Storico della Terza Armata di Padova e il Museo di Armungia – CA) oltre agli importanti passi compiuti nell’informatizzazione grazie al sito internet realizzato nel gennaio 2015 da Stefano Aluisini che ha poi compreso l’applicazione internet “Dentro la memoria” – grazie alla tesi di laurea specialistica in Ingegneria Informatica di Bruno Cerutti all’Università degli Studi di Brescia. Successivamente Stefano Aluisini ha illustrato la genesi de “La Croce in trincea” e alcune sue particolarità, sia riguardo l’universo femminile che rappresentò un’altra dimensione della “Croce” durante la Grande Guerra nelle opere delle Infermiere Volontarie che ricordando l’emblematica figura di un “soldato-prete” - Padre Giulio Bevilacqua – ufficiale del Battaglione Alpini “Stelvio”. Nella prossima presentazione la storia di quest’ultimo sarà ripercorsa parallelamente a quella di un “prete-soldato”, questa volta Austroungarico, il Feldkurat Padre Bruno Spitzl del 59° Rainer di Salisburgo le cui memorie sono state integralmente tradotte dal nostro Marco Cristini – appena laureatosi con il massimo dei voti in Filologia Moderna presso l’Università Cattolica e ora Dottorando presso il Dipartimento di Scienze delle Antichità della Scuola Normale Superiore di Pisa. E’ quindi con grande orgoglio che l’Archivio Storico Dal Molin ha potuto consegnare a due giovani laureati tanto promettenti come Bruno Cerutti e Marco Cristini un prezioso testimone sulla Memoria della Grande Guerra che hanno saputo brillantemente valorizzare (fotografie di David Vialetto e Maurizio Manente).

La seconda presentazione de "La Croce in trincea" si è tenuta a Brescia con il patrocinio del Comune il 5 novembre 2016. Grazie alla Fondazione Civiltà Bresciana l'evento è stato ospitato presso i cinquecenteschi Chiostri San Giuseppe, sede della Fondazione Civiltà Bresciana, in concomitanza con la conferenza annuale per l'UNUCI - Unione Nazionale Ufficiali in Congedo Sezione di Brescia e ha visto gli interventi di Stefano Aluisini (sulla figura di Padre Bevilacqua del 5° Reggimento Alpini), Ruggero Dal Molin (sull'omonimo Archivio Storico) e Marco Cristini (sulla figura di Padre Bruno Spitzl del 59° Rainer di Salisburgo), introdotti dalla Prof.ssa Elvira Cassetti; all'evento, particolarmente riuscito e seguito da un folto pubblico comprendente diversi rappresentanti delle Forze Armate, è stata dedicata una pagina speciale anche su questo sito oltre che su quello dell'Archivio Storico Dal Molin.

Un intero capitolo è dedicato ad un'altra dimensione della Croce, quella che portarono sull'uniforme le prime donne impegnate sulla linea del fuoco, quelle instancabili Volontarie e Crocerossine che affiancarono Medici e Cappellani militari nei frangenti più drammatici. Il preludio del riscatto e della completa emancipazione dell'universo femminile nel nostro tempo.

Il ruolo cruciale delle “Crocerossine” e il profilo luminoso di alcune eroine come S.A.R. la Duchessa Elena d'Orleans e la scrittrice britannica Vera Brittain, sono stati ripercorsi anche con un’anticipazione del capitolo del libro a loro dedicato nell’intervista a Stefano Aluisini in occasione della Festa della Donna l’8 marzo 2016 che di seguito riportiamo - nella fotografia a lato è ritratta una Infermiera Volontaria Britannica del VAD (segue una pagina web di Kika Mediapress)