MONTI LEMERLE E ZOVETTO

Al limitare meridionale dell'abitato di Cesuna si ergono due rilievi vicini, separati dalla piccola Val Magnaboschi, i Monti Lemerle e Zovetto, già teatro con il vicinissimo Monte Cengio di furibondi combattimenti fra le truppe austroungariche e quelle italiane nel giugno del 1916 durante le fasi finali della "Strafexpedition" che in questo punto del fronte venne arrestata, con gravissime perdite, proprio in questo luogo. Una zona che esattamente due anni più tardi avrebbe visto, durante la "Battaglia del Solstizio" del giugno 1918, il sacrificio dei soldati italiani e di quelli britannici schierati in loro sostegno dopo i fatti di Caporetto: ancora una volta l'offensiva austroungarica fu fermata in questo punto, nel frattempo pesantemente fortificato tanto che i resti ben conservati delle postazioni difensive sono ancora oggi visibili e visitabili sia sul Monte Zovetto (luogo navigabile anche via internet tramite la nostra applicazione "Dentro la Memoria" che sul vicino Monte Lemerle. Sulle pendici di quest'ultimo nel 2016, dopo un secolo, sono stati ritrovati i resti di un soldato italiano ignoto e di uno austro-ungarico morto vicino a lui. Nella Val Magnaboschi che li separa, da allora considerata "Zona Sacra" del Fante, si trovano l'ex cimitero militare italo-austriaco e quello britannico, il quale ancora ospita le salme dei Caduti della Grande Guerra, anche questo un luogo navigabile con la medesima nostra applicazione.

Monte Lèmerle

Alcuni versanti del Monte Lèmerle sono stati colpiti dagli effetti della tempesta “Vaia” nel 2018 e sono di fatto tornati in alcuni punti allo scenario di devastazione che conobbero al tempo della Grande Guerra; per quanto non sia possibile nel breve termine porre rimedio a tale disastro, nel 2021 è stato realizzato sul Lèmerle un percorso detto “Il Fronte di Vaja” che risale i versanti del monte con alcune installazioni artistiche in memoria della Grande Guerra e dei soldati che vi combatterono.

Di seguito alcune immagini scattate sul Monte Lèmerle prima della tempesta “Vaja” 2018

I resti di un cippo in ricordo della realizzazione delle “cinque strade” negli anni Cinquanta

Negli accaniti combattimenti sul Monte Lèmerle del giugno 1916 sorse l’eroica figura del Maresciallo Angelo Cosmano, da Molochio (RC), Medaglia d’Oro al Valore (il Sottufficiale fu peraltro tra i Decorati incaricati di portare a spalle il feretro del Milite Ignoto fino al Vittoriano in Roma il 4 novembre 1921). Nello stesso settore del Monte Lèmerle in cui Cosmano contribuì nel 1916 in modo determinante ad arrestare l’avanzata austro-ungarica solo con la sua mezza sezione di mitragliatrici, due anni dopo, nel giugno 1918, durante la Battaglia del Solstizio, saranno le truppe del piccolo contingente britannico, schierate nella medesima zona del Monte Lèmerle, alle sue falde sud-orientali, ad arrestare il colpo di coda degli imperiali. Questo punto, poi noto come l’incrocio delle “cinque strade” (perché così chiamato a partire dagli anni ‘50 quando ne vennero aggiunte alcune), era già conosciuto nel 1918 dai britannici come “Handley Cross” e vedeva l’incrocio di tre diverse strade allora parzialmente carrozzabili; quella che portava verso sud ovvero in direzione di Malga Carriola e del Paù (dove si trovava il comando di divisione), quella in direzione est (Pria dell’Acqua) e quella verso nord (in direzione di Cesuna per il Boscon). Lungo la nuova strada che compie l’anello del Monte Lèmerle è ancora possibile intravedere tra la vegetazione la traccia di alcune trincee e postazioni, ora riemerse dopo l’abbattimento di molti abeti a causa dei danni provocati dalla tempesta Vaia del 2018

Il lato orientale, fotografato da nord, del settore di Malga Carriola (nascosta oltre gli abeti sulla destra), così come si presenta all’uscita di una delle "“cinque strade” proveniente da zona Lèmerle

Resti di postazioni e trincee alle falde sud-orientali del Monte Lèmerle; impossibile dire se si tratti di postazioni ex italiane o britanniche


Monte Zovetto

Il teatro del sacrificio dell’eroica Brigata “Liguria” che arrestò in questo settore le punte della “Strafexpedition” nel giugno 1916, un settore strategico nel quale presero posizione nel 1918 i soldati del corpo di spedizione britannico giunti di rinforzo sul fronte italiano.