MISSION

L’Italia affonda le sue radici più forti nell’epopea risorgimentale chiusasi con la Grande Guerra. I valori fondanti di unità, fratellanza e ricostruzione che animarono quanti sopravvissero a quell’immane conflitto portarono alla costruzione di uno Stato autentico che dovette però conoscere, solo pochi anni dopo e per sua stessa colpa, una catastrofe ancor maggiore, generatasi sotto la dittatura fascista e culminata nella sanguinosa guerra civile. Da allora una seconda e più radiosa rinascita ha portato la nostra gente sino ad oggi, fra alterne fortune che per due volte nell’arco di quarant’anni risollevarono comunque le sorti della nazione ma con un crescente declino dei suoi antichi principi morali e solidali. Oggi, ormai apparentemente quasi del tutto perdutesi quelle risorse vitali nelle spire di un’interminabile crisi economica, fra gli effetti di una globalizzazione subita anche per la decadenza culturale e del costume pubblico, restano al paese solo due di quei pilastri sui quali la nazione allora nacque: le Forze Armate e la Scuola. Grazie a loro ricordiamo ai giovani come questa Italia nella quale vivono e speriamo vivranno, che vi siano nati o giunti da lontano, risorse infine unita cent’anni fa da quelle trincee sconvolte fra lo Stelvio e il mare nelle quali altri ragazzi lottarono disperatamente senz’altro sperare che un futuro migliore. Per questo non possiamo dimenticarci di loro, ovvero di chi siamo e da dove veniamo.

Soldato italiano caduto sul Monte Santo

"Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz'altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della patria."

(motivazione della Medaglia d’oro al Valor Militare concessa al Milite Ignoto)

Il Sacrario di Redipuglia (Gorizia) ove alla testa dei 100.000 “invitti” della Terza Armata, riposa Emanuele Filiberto di Savoia Duca d’Aosta

Il monumento ai Caduti della Grande Guerra sul lungolago di Salò (Angelo Zanelli, 1930)

Il monumento ai Caduti della Grande Guerra sul lungolago di Salò (Angelo Zanelli, 1930)

Vetta del Podkabluc (Kolovrat), in memoria della M.O.V.M. Sergente Paolo Peli da Polaveno (Brescia)

E alla memoria dei Caduti italiani desideriamo sempre unire doverosamente il ricordo dei Soldati Austroungarici che un secolo fa combatterono onorevolmente contro di loro e sino all’ultimo giorno in difesa della Monarchia.

Il Cimitero Militare Austroungarico di Slaghenaufi - Altopiano di Folgaria e Lavarone

Stefano Aluisini, Ruggero Dal Molin e Sergio Giacomelli alla Fornokapelle di Busa della Pesa M. Forno che, ai piedi del suo Cristo ligneo, ospitava il cimitero del 27° I.R. di Graz