l'altare della patria

a cura di Marco Cristini

In Italia la cerimonia più toccante in ricordo dei caduti in guerra fu senza dubbio il viaggio del Milite Ignoto da Aquileia a Roma. Nel 1921 il governo italiano aveva deciso di ricordare tutti i soldati morti non identificati tumulando la salma di uno di loro nell’Altare della Patria. La scelta venne affidata a Maria Bergamas, madre di Antonio Bergamas, un volontario triestino caduto nel 1916. La donna venne condotta nella Basilica di Aquileia, dove dovette scegliere tra undici feretri. All’improvviso si accasciò di fronte alla decima bara, gridando il nome del figlio. La salma prescelta venne così trasportata in treno fino a Roma; lungo il percorso una folla immensa salutò il Milite Ignoto a ogni stazione. Alfredo Bartoli (1872-1954), un professore di Letteratura Latina che vinse diversi premi internazionali con le sue poesie scritte nella lingua di Virgilio, in un carme intitolato La Madre del Milite Ignoto (in latino Mater Ignoti Militis) descrive con toni toccanti Maria Bergamas. Razionalmente il poeta non riesce a comprendere come la donna abbia potutuo riconoscere il figlio, ma in cuor suo rimane il dubbio che in qualche modo quel soldato morto da anni abbia veramente parlato a sua madre. Al momento di posare gli occhi sull’Altare della Patria pensieri simili hanno senza dubbio toccato gli animi di tante altre madri, tutte animate dalla segreta speranza che lì, nel cuore di Roma, tra marmi luccicanti e tricolori che sventolano, riposasse uno dei loro figli scomparsi al fronte.  

Lugubri ast aliae cultu, longo ordine matres,               

funera ad undena heu! tristes adstare videntur,

dum sertis redolent et turis honore vaporant,

et facibus templa accensis Aquileia relucent.

Hic quonam sensu vel qua ratione putemus                                    

unum ex undenis feretrum ex tot matribus unam,

quae gnati in bello fleret fera fata perempti,

legisse? Incertam quaenam vis impulit illam?

Filius an voce est illi interiore locutus,

ut se deligeret, magno addictura triumpho                            

ignotum?

Con una lugubre cerimonia, molte madri, tristi,

stanno davanti a undici feretri,

mentre si spande il profumo dei fiori e i turiboli fumano,

e la chiesa di Aquileia risplende alla luce delle fiaccole ardenti.

Qui con quale senso o con quale ragione pensiamo                       

che tra tante madri una sola possa scegliere un feretro tra undici,

lei che ha pianto il crudele destino del figlio caduto in guerra?

Quale forza l’ha guidata, incerta, nella scelta?

Il figlio le ha davvero parlato con voce interiore

per essere scelto da lei, destinata a premiare con un grande          

trionfo una salma sconosciuta?