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auditorium museo del risorgimento - villa guiccioli - vicenza - 20 dicembre 2014 - presentazione del libro di luigino caliaro "ali dall'adige al brenta"

Una mattinata che potremmo definire unica per la storia fotografica (e non solo) dell’aviazione militare. Grazie alle rarissime immagini dell’ultimo libro di Luigino Caliaro il pubblico si è calato nel clima delle prime missioni aeree, dal deserto libico alle Alpi durante la Grande Guerra. Ma non si vedono solo velivoli, campi di volo, attrezzature ed equipaggi, peraltro con immagini rarissime. Sono infatti i volti e le parole dei protagonisti, alle cui testimonianze ha dato voce il bravissimo Giampaolo, che rendono palpabili i sentimenti dei primi piloti, soli a migliaia di metri d’altezza nel loro piccolo apparecchio in legno e tela, senza alcuna strumentazione, protetti dal gelo delle alte quote da tenute improvvisate. Uno spirito pionieristico e d’ardimento che sopravviverà a lungo nell’aviazione italiana come testimonieranno il famosissimo “volo su Vienna” e il meno conosciuto ma altrettanto intrepido “raid su Innsbruck” del quale Luigino Caliaro ha mostrato alcune immagini eccezionali. “Ali dall’Adige al Brenta”, attraverso numerosissime riprese aeree di città e montagne del Veneto, ne riscopre inoltre l’antico profilo urbanistico e ambientale, ormai scomparso da un secolo. Al termine della presentazione alcuni nitidissimi fotogrammi filmati riguardanti la Brigata “Sassari” dopo la battaglia dei Tre Monti nel 1918. Un generale passa in rassegna quegli uomini valorosi ancora coperti di fango, procedendo in modo incerto lungo lo schieramento, salutando le bandiere  evidentemente impressionato da quei soldati le cui condizioni parlano da sole. A bassa quota, alcuni caccia francesi sfrecciano sullo schieramento.

E gli stessi uomini si vedono poco dopo entrare in Vicenza, sfiniti e con gli zaini affardellati, sfilando sotto un arco oltre il quale li attende un tripudio di folla che li applaude lanciando fiori. Sembra quasi che la colonna assuma così un maggior ordine e i Fanti, stretti dal calore della gente, non paiono più curvi sotto il peso degli zaini, quasi fossero più alti. Alcuni bambini corrono lungo la fila; sul vicino balcone un ufficiale inglese osservare la scena stupefatto mentre un bersagliere italiano non nasconde un cameratesco compiacimento. La miglior sintesi della rinascita dell’esercito italiano dopo Caporetto; la speranza della vittoria è ormai tutta nei volti di quella gente e nell’incedere di quei Fanti. Proprio come in “Ali dall’Adige al Brenta”, un libro che non solo testimonia quanto in alto portino passione e competenza, ma soprattutto quanto le immagini, oltre alle parole, possano raccontarci la Storia. 

MONTE ASOLONE – 26 ottobre 2014 - Commemorazione italo-austriaca del TEN. OTTO GALLIAN - 99 INFANTERIEREGIMENT

INVICTUS GAMES – Giochi Paralimpici LONDRA 2014: le vittorie della squadra militare italiana del Col. Gianfranco Paglia - Medaglia d'Oro al Valor Militare.

Di seguito il testo della motivazione per la MOVM all’allora Ten. Gianfranco Paglia in seguito all’eroico comportamento nella battaglia di Mogadiscio del 2 luglio 1993:

“Comandante di plotone paracadutisti, inquadrato nel contingente italiano inviato in Somalia nell’ambito dell’operazione umanitaria voluta dalle Nazioni Unite, partecipava con il 183° rgt. par. “NEMBO” al rastrellamento di un quartiere di Mogadiscio. Nel corso dei successivi combattimenti, proditoriamente provocati dai miliziani somali, con perizia e intelligenza concorreva con le forze alle sue dipendenze allo sganciamento di alcuni carri rimasti intrappolati nell’abitato. Dopo aver sgomberato con il proprio mezzo alcuni militari feriti, di iniziativa si riportava nella zona del combattimento e, incurante dell’incessante fuoco nemico, coordinava l’azione dei propri uomini, contrastando con l’armamento di bordo l’attacco nemico. Per conferire più efficacia alla sua azione di fuoco si sporgeva con l’intero busto fuori dal mezzo esponendosi al tiro dei cecchini che lo colpivano ripetutamente. Soccorso e trasferito, presso una struttura sanitaria di Mogadiscio, reagiva con sereno e virile comportamento alla notizia che le lesioni riportate gli avevano procurato menomazioni permanenti. "Chiarissimo esempio di altruismo, coraggio, altissimo senso del dovere e saldezza d’animo”